Documentazione - Documentation



Pasquale Paoli (1725 - 1807). Vogliamo contribuire alla conoscenza di questo personaggio proponendo documenti che permettano di conoscere la sua vita e la sua vicenda storica: in particolare i suoi scritti, da quelli destinati a un uso ufficiale e pubblico a quelli più privati e quotidiani; testi che sono quasi sempre in italiano, lingua dell'espressione scritta in Corsica a quell'epoca.

Pascal Paoli (1725 - 1807). Nous essayons de contribuer à la connaissance de ce personnage à travers des documents qui nous renseignent sur sa vie et sur son histoire. Il s'agit en particulier de ses écrits, dont certains étaient destinés à un usage officiel et publique, alors que d'autre possédaient un caractère plus privé et quotidien. Ce sont des textes presque toujours en langue italienne, qui à l'époque était la langue de l'expression écrite en Corse.



La corrispondenza tra Pasquale Paoli e Maria Cosway.
La correspondance entre Pasquale Paoli et Maria Cosway.


Traduction en français - In elaborazione | En cours d'élaboration



“Amabilissima signora Comare”...

La corrispondenza tra Paoli e Maria Cosway è una lettura ricca di informazioni sia sulla personalità dei due protagonisti, sia sul quadro storico e culturale dell'epoca. Le lettere di Maria Cosway purtroppo sono andate perse; probabilmente Paoli le distruggeva metodicamente e immaginava che anche la sua corrispondente lo facesse:

[...] P. S. se non straccia questa lettera non glene scriverò mai più. (lettera 11, Cheltenham, 22 agosto 1786)

[...] La prego stracciar questa lettera la quale non può essere compresa da chi non ha l'animo suscettibile d'entusiasmo come l'umilissimo servidore. (lettera 8* [non datata, annotazione di Maria Cosway: 89, 3 past])

Maria invece le conservò fedelmente per tutta la vita.

Maria Hadfield era nata a Firenze nel 1760, da una coppia di Inglesi che gestivano diversi ostelli destinati a ospitare ricchi compatrioti in viaggio di piacere. Maria ricevette un'educazione che le permise di sviluppare i propri talenti artistici: la musica e la pittura. Visse a Firenze fino al 1779, quando la morte del padre e le difficoltà finanziarie della famiglia spinsero la madre a decidere il ritorno a Londra, con il progetto di combinare per Maria un matrimonio vantaggioso che potesse risollevare le sorti della famiglia. La madre era ben consapevole delle qualità di Maria, che avrebbe potuto aspirare a sposare un uomo capace di apprezzarla al di là della mancanza di un titolo nobiliare e di ricchezze di famiglia. Il progetto fu realizzato rapidamente e nel 1781 Maria si sposò con il famoso pittore Richard Cosway. Il loro salotto divenne immediatamente uno dei ritrovi più ambiti e alla moda dell'alta società londinese; Maria era apprezzata per le sue doti di musicista e di pittrice, per la sua bellezza e la sua cultura.

Paoli venne probabilmente presentato ai Cosway da James Boswell, suo devoto amico da molti anni, che lo aveva accolto nell'esilio a Londra fin dal 1769 e che lo aveva introdotto alla frequentazione della migliore intellettualità londinese dell'epoca. Il primo biglietto di Paoli a Maria porta la data del 30 aprile 1782; egli aveva allora cinquantasette anni, trentacinque in più di Maria. Forse furono avvicinati dal sentimento di appartenenza a quella che entrambi percepivano come la loro comune patria culturale:

[...] Giacche tanto le piace Venezia vorrei sperare che vi sarà anche nel 92; posso quasi ripromettermi che a quel tempo le cose di questo Paese [la Corsica] non mi faranno piu ostacolo di fare un giro per l'Italia; e Venezia sarà il primo luogo che visiterò, poi Roma: bramo vedere li miracoli che in ogni tempo si sono veduti nelle belle contrade della nostra Patria. [...] (lettera 18* [non datata, annotazione sul retro: 1791, gen.l Paoli])

[...] mi piacque però quando lessi nella lettera del mio Compare, il rammarico che le caggionò la ricordanza di aver vedute altrove tante belle Cose che ora si mostrano costi [a Parigi]. Siamo Italiani e questo Nome accenderà Sempre l'Immaginazione e sveglierà Sentimenti generosi contro ogni atto di violenza. [...] (lettera 47, Londra, 15 ott.re 1801)

La lingua impiegata da Paoli è l' italiano, sa langue naturelle per il suo contemporaneo Pommereul, con qualche termine scritto secondo la pronuncia corsa, per esempio padria per patria e padriota per patriota, viglietto per biglietto, gattive per cattive, fogaccie per focacce (è il fenomeno noto come "lenizione [o mutazione] consonantica"); usa talvolta termini propri del còrso come zitelle (ragazze) e zitellucce (bambine); c'è un unico accenno consapevole all'uso di un'espressione còrsa:

[...] La suppongo ritornata dal Castello di Teddington per prendere a Londra le Sacre Ceneri. Fra noi quel giorno si chiama il Di d'Indisio. [...] (lettera 37, Bath, 18 feb.o 1798)

Paoli scherza volentieri sulla propria scarsa predisposizione al bello scrivere e invita più volte Maria a correggerlo:

[...] Vorrei riempire questo Foglio ma non so [che] dirle. Errori ne ò dentro abbastanza perche Ella eserciti contro di me il criticismo severo della Crusca, [...] (lettera 11, 22 agosto 1786)

Nei primi anni, il tono della corrispondenza è prevalentemente leggero: si passa dalle richieste di favori, di scambio di libri e prestiti di carrozze, agli inviti al Thee, a cene o a serate, ai pettegolezzi su comuni conoscenti della società londinese, alle informazioni spicciole sulla salute, alle notizie sulla famiglia di Maria, ai commenti sulla situazione politica o sugli avvenimenti culturali. L'amicizia tra Paoli e Maria si manifesta anche nella disponibilità a soddisfare i piccoli desideri dell'altro:

[...] Ed i libri, ed ogni altra cosa che mi appartenga Ella mi fa torto se non ne dispone come di cosa sua. [...] (lettera 13* [non datata])

[...] Dove à trovato quel Sigillo col quale avea segnata l'ultima sua lettera? [...] (lettera 15, Bath, 12 9bre 1786)

[...] in appresso sigillerò le mie lettere coll'antico che s'e compiacciuta darmi [...] (lettera 26* [non datata])

Sigillo in ceralacca utilizzato da Pasquale Paoli, Lodi, Fondazione Cosway.

Quando Paoli rientra in Corsica, richiamato a responsabilità di governo tra il 1790 e il 1796, le poche lettere di quel periodo rivelano un legame che si approfondisce malgrado la lontananza. Paoli ha abbandonato la vita facile dell'uomo celebre e rispettato che ama frequentare la migliore società londinese; sta dedicando le sue ultime forze a ciò che per lui è più caro, la libertà della Corsica:

[...] Ella si diverte; io sudo come un facchino sotto un peso che non è più per le mie forze, la salute non è la più buona, ma pur devo essere contento. Non mi raccomando alle sue Orazioni, perche forse come le buone genti colle quali ora vive, mi crederà fuori dal grembo di Santamadre Chiesa ed ascisso dalla Communione di fedeli cristiani. Se non vuol pregare il cielo ed implorare grazia per me, mi conservi la sua che sempre mi studierò di non demeritare. (lettera 26, Dal Convento di Rostino, 2 agosto 1791)

Ma pur tra gli impegni del suo ruolo, Paoli trova il tempo di progettare un viaggio di Maria in Corsica, sogno che non si potrà realizzare.

[...] non saprei dirvi quanto piacere mi abbia causato l'idea che avreste di venire in questo Paese. [...] V'è speranza che presto auremo la pace allora scenderò ad incontrarvi a Bastia o Ajaccio[...] il vostro Vecchio Compare si crederebbe il più felice se gli permetteste ch'Egli accorresse alla marina per ricevervi a braccia aperte. [...] (lettera 28, Corti 20 decembre 1792 )

Il titolo di comare dato da Paoli a Maria deriva dall'essere stato scelto come padrino dell'unica figlia di Maria e Richard Cosway, Louisa Paolina Angelica, nata nel 1790, il cui secondo nome ricorda appunto l'illustre compare; egli apprezza questo segno di stima tanto che la bambina viene sempre chiamata "Paolina" nelle sue lettere. Paoli non poté presenziare al battesimo della figlioccia, perché si trovava a Parigi, diretto in Corsica; la conosce solo quando rientra a Londra, a fine 1795, ma la bambina muore per un'improvvisa malattia alla fine di luglio del 1796.

La morte della figlia sconvolge completamente la vita di Maria e del marito, che reagiscono in modi diversi: Richard accentua gli aspetti stravaganti della sua personalità e si avvicina all'occultismo, tanto da imbalsamare il cadavere della figlia che venne esposto per lungo tempo nel salone di casa, mentre Maria si rifugia nella religione cattolica nella quale era stata allevata. I due coniugi si allontanano progressivamente, fino a decidere di vivere separati, anche se Maria manterrà sempre un sentimento di gratitudine per il marito e dopo molti anni di separazione lo assisterà durante la malattia che lo porterà alla morte, nel 1821. Maria trova una ragione di vita nel progetto di un istituto per l'educazione delle ragazze, ispirato a principi pedagogici molto avanzati per l'epoca. Si stabilisce dapprima a Parigi, nel 1801, dove raccoglie fondi per la futura opera attraverso la sua attività artistica. Per l'apertura del proprio collegio sceglie Lione, dove era stata chiamata dal locale arcivescovo, il Cardinale Fesch, zio di Napoleone. Paoli non è entusiasta del progetto dell'amica:

Qual Demonio Cara la mia Comare l'ha persuasa di andare a Lione alla Direzzione di un Coservatorio di ragazze ci perderà la pazienza. Se ne ritorni da suo marito a Londra. Gl'umori di un marito sono sempre più tolerabili, e meglio ricompensati di quelle che le darebbero le Zitellucce rinserrate spesso contro le loro volontà. [...] (lettera 66, Clifton 31 marzo 1803)

Forse Paoli non pensa solo al marito di Maria quando la esorta a ritornare a Londra: intuisce che ella sarà totalmente assorbita dalla sua impresa, tanto da interrompere il legame che si era mantenuto tra loro malgrado i lunghi periodi di lontananza. Questa è infatti l'ultima lettera a noi giunta della corrispondenza.

Paoli muore a Londra il 5 febbraio del 1807. Dopo il fallimento dell'esperienza di Lione, nel febbraio 1812 Maria si trasferisce a Lodi, dove fonda il Collegio della Beata Vergine delle Grazie, con l'aiuto del duca Francesco Melzi d'Eril. A Lodi Maria muore nel 1838. Le lettere e i biglietti di Paoli, da lei affettuosamente conservati, rimangono alla Fondazione che si occupa di proseguire la sua opera. Tra le sue carte resta un appunto di mano della stessa Maria, sicuramente posteriore al 1825, quindi molti anni dopo la morte di Paoli:

Tutto quello che ha rapporto al mio amico Paoli, ne fo sempre raccolta.


“Ora parliamo al serio e fra noi”

Si è scritto di Maria come dell'unica donna amata da Paoli, il quale non si sposò mai. James Boswell aveva affrontato più volte l'argomento con l'illustre amico e trascrive, secondo il suo stile di cronaca puntuale e minuziosa, una conversazione sul matrimonio. Paoli, secondo Boswell, afferma di non avere intenzione di sposarsi perché non è dotato delle virtù coniugali, ma esorta il giovane amico a trovarsi una moglie, assicurandogli che non potrà essere perfettamente felice in altro modo. Boswell conclude osservando che Paoli non si era formato una famiglia perché he is wedded to his country, and the Corsicans are his children.

Secondo Pommereul, contemporaneo di Paoli, il semble avoir eu peu de goût pour les femmes. Niccolò Tommaseo, nel Proemio a una raccolta di lettere di Paoli, da lui annotate e pubblicate nel 1834, afferma che

Ebbe il Paoli in Corsica un amore [...] eletto, attestatomi da chi ne intese da essa donna un cenno di confessione pudica.

Proprio nelle lettere a Maria, Paoli espone più volte ciò che pensa delle donne e del matrimonio:

[...] la riverisco perche sempre piu son convinto a varie riprove che fra le gattive ella non è la peggiore; e buone Creature del suo sesso non credo che la Natura ne abbia ancora fatte dopo il dispiacere che le apportò la prima che produsse. [...] (lettera 13, Londra, 15 Sett.e 1786)

Se un felice matrimonio deve aprirmi la strada a' riposi di una miglior vita mi permetta che io l'assicuri con tutta la maggior sincerita del mio cuore che per un secolo a venire io penso mantenermi celibe. (lettera 14, Bath, 10 9bre 1786)

Queste osservazioni sono ispirate a un certo spirito ironico tipicamente còrso, ma più avanti negli anni, Paoli riflette con un velo di malinconia sul proprio carattere e in particolare sui rapporti con le donne:

[...] Per tutta apologia potrei dire aver preso forza questa mia asprezza di carattere dall'aver negl'uomini auti troppo potenti ed accaniti nemici, e di essere sempre stato malaccolto, o deluso dall'altra piu amabile parte della Creazione. Non spero emenda negl'uomini, ed il bel sesso, ancorche volesse potrebbe ora essere di poco sollievo. [...] (lettera 30, Bath 6 decembre 1797)

[...] Son un animale di abitudine [...]. Se avessi auto moglie, oh che costante affettuoso marito sarei stato ma per grazia di Dio non ebbi mai tale tentazione, ed a dir anche il vero non viddi mai un'occhio che a me si rivolgesse con tenerezza. Sarei stato noyoso colla mia Costanza, e per indennizzarsi della Noya, Dio sa qual compenso l'altra aurebbe scelto. [...] (lettera 60, Londra 6 Luglio 1802)

Maria è una donna affascinante e molto corteggiata, ma oppone una rigida virtù e una graziosa modestia ai tanti uomini che le esprimono ammirazione, fra i quali è rimasto celebre il futuro presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson.

Paoli manifesta fin dall'inizio della loro corrispondenza la sua ammirazione, non tanto per la bellezza di Maria, quanto per i suoi talenti e la sua personalità:

[...] Fa bene non esporsi alle vicissitudini dell'aria [...]. La Costituzione delicata delle belle Dame può soffrirne gattive Conseguenze ed oh quanti ne piangerebbero specialmente di quelli che piu alle grazie del volto, e della persona che alli Talenti, alla belta del Cuore, ed alla tenera amicizia fanno Caso. Non è di questo numero il suo Compare [...]. (lettera 2, Venerdi matina 21 giugno [1782])

[...] L'amicizia fra due persone raggionevoli dell'istesso sesso è perpetua, e coll'altro [sesso] diventa una passione che la stima rende indissolubile. Senza rimorsi, e d'un piacere infinito; [...] (lettera 4* [non datata])

Secondo Paoli, l'amica è dotata di

[...] una Immaginaz.ne la più vivida, un Cuore il più sensibile, ed una mente a cui tutti li Talenti son naturali e contro de quali l'Invidia non si allarma perché la graziosa modestia di quella che li possiede fa che non siano impiegati che per compiacere ed obbligare quelli che anno l'onore di conoscerla. [...] (lettera 5, Londra, 31 luglio 1784)

Malgrado le doti che tanto l'hanno impressionato, Paoli rassicura Maria: egli non vuole mettere in pericolo la reputazione di lei e non vuole attentare all'ospitalità che Richard Cosway gli ha offerto aprendogli la sua casa:

[...] Ella sia pur persuasa che il mio attaccamento non allarmerà mai ne l'ospitalita, ne la di lei piu rigida virtu. Quando Ella mi onora della sua Stima, ed amicizia con Espressioni si ferme, ogn'altra considerazione che può essere effetto o del Capriccio, o di passegiere circostanze, svanisce affatto, e piu non la curo. Disponga di me a suo grado, mi troverà discreto nell'amicizia, sicuro nella confidenza, e pieno di Zelo per il suo decoro in caso che per qualche inavertenze Ella avesse bisogno della prevensione e consiglio d'un amico. mi balza il core in petto quando la considero tanto degna d essere stimata e amata da tutti. [...] (lettera 8* [non datata])

Col passare degli anni, Paoli continua a manifestare nei confronti di Maria un affettuoso attaccamento, caratterizzato da un'amichevole intimità anche nei richiami agli acciacchi e ai disturbi dell'età, che egli non si cura di nascondere:

Se si va, dica a qual ora devo venir a prenderla? Il tempo è più gattivo in apparenza, che in sostanza. Si farà buono nel Corso del giorno; per me non puo mai esser spiacevole in sua Compagnia. Vorrei però che il continuo mio Tossire non le dasse noija il mio raffreddore è sempre ostinato. Buon giorno. (lettera 41, Giovedi matina 2 mag.o [1799])

Con Maria, Paoli si abbandona a una lunga riflessione che è un bilancio della sua vita, dei suoi rapporti con l'umanità in generale, con le donne e con la religione, argomento sul quale era di solito molto riservato, essendosi limitato in precedenza a rilevare con affettuosa ironia la devozione di lei:

[...] Ora parliamo al serio e fra noi. Alla mia età, e frattanti disappunti ed amarezze non le pare un buon Ritiro quello della Devozione? Non avendo più confidenza negl'uomini, sarebbe cosa da gettarsi a fiume se uno perdesse ancora quella nella Divina Provvidenza. Non faccia gattivo augurio da questo pensiero, che sembra piu politico, che Cristiano. Non sono come dice Mr Ramsaij: Je n'avez [avais] plus d'amante, il me fallait un Dieu. Non sono un Devoto Bacchettone [...]. No no mi troverà sempre lo stesso spregiudicato, e Nemico dell'Impostura, e dell'Ipocrisia e niente Collostorto, se non per forza dell'eta, che mi curva il collo, e le spalle. Ma curvo il tergo, e bianco il mento non abbandonerò mai la Conversazione delle mie buone amiche, le quali a me parranno sempre graziose, ed amabili; se ridono saranno sempre belle come Veneri se sdegnano saranno stimabili come tante Palladi; bisogna cercare la salute eterna ma non disprezzare li conforti che Dio prodiga anche in questo mondo, perche ci servano d'incitamento alla Considerazione di quelli piu stabili, che ci ha preparati nell'altro. E' bella cosa starsene allegri, viver bene col nostro Prossimo e confidar nel nostro Padre Eterno. Li miei Giansenisti [ar]ricieranno un poco il Naso a questo giocar la vita di un recentemente Convertito. Io stimo il loro Sapere, approvo moltissime delle loro massime, ma non sono contento dell'eccessivo loro rigore, amo di mostrare nel mio diportamento essere un uomo che serve Dio come il suo Padre Celeste, e non come uno schiavo alla Corte di un Soldano. finiamo di fare l'ascetico. Per altro tutta questa Filastroccheria è stata per uniformarmi a quelche Ella dice riguardo a se stessa. [...] (lettera 39, Bristol Hotwells 20 mag.o -98)


“Ho succhiato l’amor della liberta col latte”

Presentiamo qui un'importante lettera di Paoli, in risposta a una lettera di Maria: la minuta di questa è stata eccezionalmente conservata dalla stessa Cosway , probabilmente come promemoria per gli aiuti che si impegnava a procurare a Paoli. Egli le aveva scritto da Londra, dove era rientrato definitivamente dopo le delusioni del suo soggiorno in Corsica e la fine delle speranze di potervi ritornare, per raccomandarle i propri nipoti affinché ella trovasse loro una sistemazione in Francia per i loro studi:

[...] Vorrei che si informasse da qualche intendente e meglio sarebbe da Mr. Fesh [Fesch] quanto ci vorrebbe per dare educazione costi a due piccoli miei Parenti per via della mia fu Sorella. preferirei per essi la Francia alla Toscana: in Corsica non vi sono ancora scuole [.] amava mia sorella e vorrei dare alli dilei discendenti buona educazione per prodursi nel mondo con una mente bene informata, ed animo retto, ed elevato. pigli la cosa in serio, mia Cara Comare. [...] (lettera 62, Londra, 12 agosto 1802)

Maria si trovava in quel periodo a Parigi dove aveva conosciuto il futuro Cardinale Fesch, citato nella lettera. Non per fare economia Paoli si propone di approfittare dell'aiuto e delle conoscenze di Maria per far studiare in Francia, anziché in Italia, i suoi giovani familiari: egli è convinto che solo studiando in Francia essi potranno essere utili alla loro Patria. Paoli non ha pudore di mostrare le proprie debolezze di uomo anziano e sfiduciato, mentre Maria si mostra sollecita nello studiare il modo migliore di venire in aiuto all'amico, non solo per quanto riguarda gli aiuti ai suoi familiari, ma soprattutto per favorirne il rientro in Francia e quindi in Corsica. Maria esorta Paoli a scrivere una memoria al "primo Console", Napoleone, per essere ristabilito nel suo diritto; Paoli rifiuta, perché ha buona dose d'orgoglio per credere che mi sia necessaria qualunque apologia ed ha comunque rinunciato all'idea di rientrare nel suo paese: mi ritornerebbe l'Idee delle quali devo scordarmi, non dovendo piu pensare che all'altro mondo, e farmi Cittadino del Cielo.

[Maria Cosway a Pasquale Paoli]

Caro Compare. Ricevei la sua lettera jer sera riguardo i suoi nipoti ed in risposta la prego mandarmi subiti i nomi l'eta il nome del loro Padre e Patria e uno sara messo a spese della Nazione ecc.. quando m'avra date queste infor[ma]zioni le daro più precisi dettagli. - ma non perda tempo.

Chiede per gl'altri, ma Caro compare non a mente da chieder per se stesso? Quanto m'impegnerei volentieri! Quanto soffro in veder un uomo d'una lunga carriera illustre sepolto da due palmi di terra terminar i suoi Giorni in fioca tromba. - permetta agli amici di risviliarlo un poco, accordi a un amica il piacer di rivederlo - nulla e impossibile a chi brama di ottenere. Posso assicurarla che il suo ritorno qua dipende da Lei lo prenda dunque nell modo infallibile.

Dimandi d'esser ristabilito nel suo diritto di Cittadino francese in una memoria al primo Console - giustificando gl'evenimenti passati dal 93 in una istorica narrazione che provi il suo indefesso amore per la Republica, la necessita dove s'e trovato di non rendersi a Parigi dopo il decreto della Convenzione essendo di diritto naturale la propria difesa poche parole per provare che la Convenzione l'avrebbe mandato a un tribunale sanguinario, dove avrebbe perduto l'onore con la testa, che dovea riservarsi per servizio della Patria - Marchi gli evenementi d'allora la Rep:ca Fran:sa invasa da tutte le parti da nemici esteri. Lione, Marsilia rivoltati, poco dopo Tolone in mano da nemici, in seguito i tribunali sanguinari facendo tremar tutta la Francia dovette ricorrere a un estere potenza per difendere momentaneamente dall invasione che portava la destruzione e la morte ecc. e la sua patria sarebbe stata desolata senza la protezione d'un armata. - che la sua idea e le sue speranze erano di vedere conservare la Corsica tranquilla, ma libera e per rientrare pura nel seno della madre Republica, quando sarebbe sortita dalla tomba della distruzione che la dominava ma vedendosi deluso dalla tomba della distruz nelle speranze, si pentì d'aver troppo confidato nella lealta d'una nazione che pretende alla liberta e fu quindi obligato e forzato d'abbandonare la Patria ecc.

Bisogna pero che osservi di scrivere al primo Console senza alcuna allusione personale, non vedendo il lui che il solo Capo del governo francese quindi dimandarli d'esser reintegrato nel suo diritto di Cittadino francese.

Bisogna pero che questo sia fatto prima del 21 Settembre - e raccomando la maggior segretezza non vorrei che lo dicesse a nessuno, ma scrivesse tutto questo da Uomo di talento e di spirito - non faccia come l'ultima Commissione che le o data che ne a fatto subito una pubblicazione dannosa - A Masseria non dica altro che agisca per se stesso e chieda per mezzo del Ministro di essere amistiato cioe d'esser ristituito nel diritto di Citt:o francese. La prego farmi risposta al piu presto possibile se a ricevuta questa lettera - Se seconda i miei desideri potra riprender il filo honorevole della sua istoria non tagliato da Atropo ma un poco avvitichiato da Cloto.

addio caro Compare son sua aff Comare

Parigi 25 agosto 1802

P. S. Non e a caso cio che le scrivo celerita e tutto andra bene aspetto fra 10 giorni la memoria che chiedo.

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[Pasquale Paoli a Maria Cosway]

Clifton 4 sett.re 1802

Riv.ma Signora Comare

Era giusto terminata l'acchiusa lettera quando dalla posta ricevei dal dilei caro Sposo la graziosa sua del 25 agosto p.p. Da quanto in Corsica scrivo Ella può conoscere l'animo mio concernente le cose di quel Paese, la cosa che piu m'interessa in questo mondo. E' a sigillo volante la lettera, la lega e poi a Monsignor Fesh, quale distintamente riverisco, e col quale molto mi congratulo della meritata preferenza che ha auta, La raccomandi perche arrivi al suo destino. Le mie lettere in quel Paese non fanno male allo Stato. Io sono asssai tenuto alla dilei efficace buona Volonta per rapporto alla Collocazione de' miei Nepotini nelle Scuole di Francia, ma di loro non so ne il Nome, ne l'Eta; ma scrivo in Toscana dove sono, per esserne informato. Cara la mia buona Comare, mi eran piu noti li nomi di Zelanti della Padria, che quelli de' Bambini miei Parenti che al Ben Comune ancora non potevano coadjuvare. Non è per risparmio che io preferisco per essi l'Erudizione in Francia, ma è sul riflesso che essendo la Corsica ora alla Francia unita, studio, ed abitudini bisogna che essi abino alla Francese per essere qualche Cosa nel Mondo politico. E se in Lione dove presiederà il buono amico, vi fosse qualche uomo probo, e di Scienza, e Classico nella letteratura, io ben volontieri cola li manderei ancorche mene costasse un cento di luigi all'anno, e piu, vorrei che que' Giovinetti divenissero qualche cosa, e sapessero nelle congiunture difendere il Carattere, e la riputazione del loro Zio, se anche dopo la di lui morte la calunnia volesse continuare ad oscurare il piccolo suo merito verso la Padria, ed a porre in dubio la sempre onorata, ed innocente sua Condotta allorche era alla Direzzione de publici affari del suo Paese. Cara la mia Comare, io son troppo vecchio per attentare di fare uno Sbozzo istorico della mia amministrazione, ed ho anche buona dose d'orgoglio per credere che mi sia necessaria qualunque apologia. Ho succhiato l'amor della liberta col latte: nacqui allorche la Corsica non potendo piu tolerare la Tirannia de' Genovesi; veduto ributarsi con disprezzo le sue Rimostranze, dette di mano all'armi per iscuoterne il giouco. ho amata la liberta della Padria senza interesse, e ne detti le prove nel 90 quando mi voleano com somma ingiustizia oppresso nel 93 tutti li mezzi tentai perche potessero vedere l'innocenza mia, e del Popolo: quando tutte le vie di moderazione furono abbandonate dalla Fazione, bisognò difendersi. Li Principi Borboni per il loro agente in Toscana mi offrirono la loro assistenza, ne men degnai rispondere. Ebbi qualche apertura di aver le Piazze se le avessi volute a nome del Re, le ricusai, perche ho sempre creduto Delitto mancar di parola anche al Nemico. Non rifiutai l'ajuto offerto dagli Inglesi. Ma a quali condizioni permisi che vi avessero il Dominio: si esamini la Costituzione che il loro rappresentante ebbe dalle mie mani, e ne giurò a nome del Re l'osservanza, e si dica poi se v'è chi piu di me abbia mostrato attaccamento sincero alla liberta. Se quel Governo francese del 93 continuasse ora sempre gli sarei Nemico, e mai cessarei d'inspirarne l'orrore, cara la mia Comare lasciamo questo topico che porterebbe troppo avanti le Scoperte, e mi ritornerebbe l'Idee delle quali devo scordarmi, non dovendo piu pensare che all'altro mondo, e farmi Cittadino del Cielo. Tutto suo cara la mia Comare P. P.

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 [a cura di Maria Cristina Ferro - 23/09/2008]

Bibliografia

F. Beretti (a cura di), Pascal Paoli à Maria Cosway, Lettres et documents, 1782-1803, Voltaire Foundation, Oxford, 2003

J. Boswell, An Account of Corsica: The Journal of a Tour to that Island, and Memoirs of Pascal Paoli, Edward and Charles Dilly, London,1768

O. Durand, La lingua còrsa, Paideia Editrice, Brescia, 2003

T. Gipponi (a cura di), Maria e Richard Cosway, Umberto Allemandi & C, Torino, 1998

F. Pommereul, Histoire de l'isle de Corse, Société Typographique, Berne, 1779

N. Tommaseo, Lettere di Pasquale de Paoli con note e proemio, in Archivio storico italiano, prima serie, vol. XI, Viesseux, Firenze,1846




Traduction en français - In elaborazione | En cours d'élaboration


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La Fondazione Maria Cosway di Lodi custodisce un eccezionale patrimonio costituito da 123 lettere di Pasquale Paoli, indirizzate a Maria Hadfield Cosway, trascritte e divulgate dal dottor Tino Gipponi, conservatore storico-artistico della Fondazione.

Tino Gipponi, Conservatore storico-artistico della Fondazione Maria Cosway di Lodi.
Le immagini sottostanti sono tratte dal libro curato da Gipponi medesimo
: Maria e Richard Cosway, Umberto Allemandi & C, Torino, 1998.

R. Cosway, Autoritratto con Maria Cosway, 1785 c., grafite, sanguigna con acquerello, Lodi, Fondazione Cosway.

R. Cosway, Maria Cosway con il busto di Leonardo, 1789, penna e inchiostro bruno, Lodi, Fondazione Cosway.

R. Cosway, Autoritratto con busti di Michelangelo e Rubens, 1789, penna e inchiostro bruno, Lodi, Fondazione Cosway.

Maria Cosway, Scrittura, dopo 1795, matita con acquerello, Lodi, Fondazione Cosway.

A. Cardon, da R. Cosway, Louisa Paolina Angelica Cosway Etatis 5, 1797, incisione a retino, Lodi, Fondazione Cosway.

G. Rottini, Maria Cosway tra le sue alunne e tre Dame Inglesi, 1836-37, olio su tela, Lodi, Fondazione Cosway.


Traduction en français - In elaborazione | En cours d'élaboration

[traduction RP et SP]


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