Mussolini e la Corsica


Pierre Cambronne fu un generale francese distintosi durante l'era napoleonica. Una tradizione storiografica (non unanimemente condivisa) vuole che nel corso della battaglia di Waterloo (1815), all'intimazione della resa da parte degli Inglesi, egli rispondesse seccamente: «Merde!».



L'abolizione delle parole straniere in Italia fu sancita da un'apposita legge (L. 23 dicembre 1940, XIX, n. 2042).

"T.S.F." è l'acronimo di "Télégraphe Sans Fil" (telegrafo senza fili), ossia l'antenato della radio.



Questo celebre Mussolini-Napoleone, opera di Miguel Covarrubias, fu pubblicato sulla rivista americana “Vanity Fair” negli anni '30.


Le immagini che corredano questa pagina sono tratte da “Il Cesare di cartapesta. Mussolini nella caricatura", volume edito a Torino nel 1945 (in due edizioni, a pochi mesi di distanza l'una dall'altra, vedi le immagini a sinistra).
Si tratta di una raccolta di caricature satiriche antiregime pubblicate nella stampa estera e nella stampa clandestina italiana. Le didascalie in italiano sono traduzioni dell'epoca.

L'autore della rassegna è Gec, pseudonimo di Enrico Gianeri (Firenze, 1900-Torino, 1989), avvocato, giornalista, caricaturista e vignettista satirico (è sua l'immagine di copertina della prima edizione); viene considerato il primo studioso italiano della storia della caricatura e della grafica umoristico-satirica.
A soli 23 anni GEC giunge a Torino per dirigere "Il Pasquino", incarico che svolgerà sino al 1930, anno in cui la testata viene chiusa per ordine dell'autorità fascista. Fu anche direttore del "Codino Rosso" (soppresso nel 1925) e altre testate umoristiche minori. Nel dopoguerra diresse nuovamente "Il Pasquino", fino al 1956. La sua vasta collezione di pubblicazioni satirico-umoristiche (circa 1.500 testate) oggi è conservata presso l'Archivio Storico del Comune di Torino.


Traduction française: en cours d'élaboration



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