La chiesa di Santa Margherita a Carcheto, realizzata intorno
alla metà del XVIII secolo, è un esempio
rappresentativo delle chiese barocche della
Corsica.
L'esterno è in
pietra non intonacata. L'interno è decorato con
stucchi in gesso che sono stati danneggiati
dall'umidità. Gli arredi e le decorazioni sono stati
realizzati da artigiani locali e hanno un'impronta vivace e
popolare. L'organo proviene dal convento di
Orezza.
Nei volti delle anime
del Purgatorio, raffigurate in una tela collocata in una
cappella laterale, gli abitanti di Carcheto riconoscono
ancora i propri antenati che si dice siano stati fedelmente
ritratti dal pittore.
Sotto l'altar maggiore
è raffigurata santa Margherita con il drago.
Secondo la leggenda, Margherita di Antiochia si trovava in
carcere e il demonio, apparsole sotto forma di drago,
tentò di divorarla, ma la santa riuscì a
liberarsi squarciandogli il ventre con la croce che portava
con sé.
Nel mobile dietro l'altare maggiore, un cassetto in legno
conserva al suo interno dei "VELI BIANCHI", come
recita la scritta sbiadita; questoparticolare ci ricorda che
l'italiano è stato usato nella predicazione fino ai
primi decenni del XX secolo.
La chiesa conserva una
bella statua in alabastro della Madonna con Bambino,
di provenienza italiana. È del XVIII secolo ma il
modellato riproduce stili più arcaici, di stampo
medievale.
Nella sezione
sulla Via Crucis
abbiamo riprodotto tutte le stazioni che si trovano nella
chiesa di Santa Margherita. È un'opera del 1790 che
riporta le iscrizioni delle Stazioni secondo il rituale
stabilito da San
Leonardo da Porto Maurizio
,
il quale visitò la chiesa e vi istituì la Via
Crucis durante il suo viaggio in Corsica del 1744. Mancano
due stazioni, una delle quali è stata sostituita da
una copia di fattura scadente.
La mattina del Venerdì Santo di ogni anno la chiesa
di santa Margherita rivive per la processione della
"granitola": gli abitanti del paese si radunano,
giungendo dalla città o addirittura dal "cuntinente",
per vestire i camici bianchi e ripetere il rituale della
processione che percorre una traiettoria a spirale sul
piazzale della chiesa, cantando i canti tradizionali. Uno
spuntino collettivo a base di cibi tradizionali viene
allestito dagli abitanti del paese per i partecipanti alla
processione. Dopo le preghiere e i canti eseguiti dentro la
chiesa, la processione si ricompone e riparte per
raggiungere i paesi vicini dove il rito della granitola si
ripeterà davanti a ogni chiesa.
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